mercoledì 30 aprile 2008

....... in risposta a Francesco sul Mondo e sulla sua interpretazione


Colloco questo intervento sui post e non sui commenti perché vorrei che oltre a Francesco Vitale mi leggessero anche gli altri frequentatori delle Cenette per implementare e/o confutare quanto da me detto e quanto ho capito di Mancuso.

A Francesco (che mi sollecita in un suo commento a un mio post del 24 aprile) rispondo che il pensiero esposto non è il mio punto di vista ma ciò che credo sia il punto di vista di Vito Mancuso (d’altra parte stiamo ancora leggendo e commentando il suo libro). Mi spiego: Mancuso si definisce un teologo cristiano e cattolico (nel senso etimologico del termine) e in quanto tale ha deciso di “riscrivere” la teologia cristiana alla luce di alcune critiche sollevate nel corso del tempo all’interno del Cristianesimo e alla luce delle scoperte scientifiche degli ultimi secoli ma soprattutto degli ultimi decenni (potremmo dire alla luce della Ragione del XXI secolo!). Ora (lo dico per Francesco che non ha letto il libro) il Logos che l’autore identifica col Principio Ordinatore e che (emanazione di Dio) ha dato inizio al Mondo (materia-energia) e alla sua storia lasciando lo stesso a fare i conti con i suoi stessi attributi che sono Libertà, Giustizia, Bene, Bellezza, Amore ect… ma anche con i suoi contrari! e il cui esito è la “scommessa” del Dio Creatore nei confronti del Suo creato non come Sua immagine in uno specchio ma come interlocutore ( condizione necessaria alla Sua esistenza! = io esisto solo perché sono percepito). Una volta che Mancuso dice come per lui stanno le cose…..si mette ad affrontare la problematica dell’Uomo come risultato più alto raggiunto (almeno per quello che ne sappiamo) finora dal Principio Ordinatore e con la sua consapevolezza di essere oltre che anima (nei primi tre livelli di discontinuità: fino all’anima sensitiva degli animali) essere Persona . E’ a questo punto che interviene il concetto necessario di Dio personale che interloquisce con la persona e a cui per questo viene garantita l’immortalità individuale nella perfetta Armonia e Amore. Ecco ciò che ho voluto dire nel mio post precedente.
Se poi Francesco mi chiede come la penso io, gli rispondo che a tutt’oggi ( domani è un altro giorno) la penso come B. Russel : ”…non sono gli argomenti razionali, ma le emozioni che fanno credere nella vita futura”. Anche se è e resta doveroso cimentarsi razionalmente su questi temi altrimenti non sarei a scrivere e a interloquire qui in questo blog .

Armando

3 commenti:

Francesco Vitale ha detto...

Questa è una di quelle volte che qualcuno risponde in termini così chiari e limpidi che non si puo fare altro che i complimenti all'autore. Grazie per la limpidezza, la leggerezza, la disponibilità e la pazienza mostrata nei miei confronti.
Forse ci starebbe bene un altro blog sulle emozioni, dedicato allo scambio di queste grandi motrici della vita !

alberto.spatola ha detto...

Chiaro. Ha ragione B. Russel
Sono d'accordo con Armando

alberto.spatola ha detto...

Aggiungo ,anche, che condivido le osservazioni di Francesco Vitale fatte in precedenza e volte ad approfondire il senso del libro di Mancuso così come è capito ed interpretato dagli amici delle cenette. Giustamente Armando, ieri sera, ha distinto l'interpretazione del testo (quello che vuol dire l'autore) dal giudizio sul testo stesso (cosa ne pensa il lettore). Personalmente ritengo che, anche se non condivido molte delle cose che Mancuso scrive, tuttavia ha il merito indubbio di richiamare temi antichi , classici ed un pò desueti. Il discorso filosofico sull'anima è fuori moda , al di là di alcuni libri scritti da psicologi (Hilmann) con altri intenti. Ma è un discorso che vale proprio la pena di richiamare in discussione. In genere questi temi hanno a che fare con lo spirito della ricerca religiosa o del trascendente ed ho l'impressione ( posso pure sbagliarmi ) che chi rimane ancora a discutere su Mancuso lo faccia perchè ha aneliti di tipo spiritualistico. Chi invece se ne è andato,era forse lontano da stimmungen (emozioni ) di tipo religioso o animistico. Insomma , quello della
anima e dellimmortalità presunta è un tema al limite del teologico e del filosofico.