martedì 2 ottobre 2007

Stasera sono riprese interessantissime le cenette filosofiche. Vi partecipo da tempo e le trovo estremamente interessanti. Si respira un clima cordiale e nel contempo c'è uno spirito di ricerca che non mi dispiace. Credo che il libro di Augusto Cavadi, " e per passione la filosofia " potrà permetterci una buona messa a fuoco sul senso e l'importanza del filosofare. Sull'utilità o inutilità della filosofia si gioca, a mio avviso, la questione fondamentale del chi è e cosa è l'uomo. Una risposta riduttiva tenderà a privilegiare le cd. scienze sperimentali , le uniche autorizzate secondo alcuni a sentenziare sul senso dell'esistenza umana. Una risposta altresì pretestuosa o arrogante della filosofia , porterà a negare qualunque importanza logica o veritativa alle scienze extrafilosiche . Forse la verità sta nel giusto mezzo , nella meraviglia dei filosofi per le scoperte scientifiche e sperimentali e nella conseguente riflessione sui fatti della scienza, e nella domanda di senso che la stessa scienza positiva pone continuamente a tutti a seguito delle scoperte scientifiche stesse. La virtù sta nel mezzo ?
Alberto Spatola

Si ricomincia a stulitiari (trad. filosofare)

Caro Filosofi
Vi ricordo che ricominciamo martedì sera, come sintetizzo sotto
A presto

....abbiamo scelto il testo con il quale confrontarci alla ripresa dei nostri cenacoli il primo martedì di ottobre (la sera del due). Si tratta del bel libro del nostro Augusto Cavadi "E, per passione, la filosofia" (DG editore, collana "Gratis et amore hominis", 2006.
.... Il libro, nella prima parte, ci aiuterà a riflettere sulle ragioni del filosofare (tra le quali, appunto, la passione e la meraviglia), nella seconda ci consentirà di confrontarci sui temi fondamentali dell'esistenza con i cinque capitoli sulla verità, la felicità, la morte, l'uomo, il mondo e Dio (hai detto niente!) e, nella terza parte ("l'oltre della filosofia") ci proporrà coinvolgenti suggestioni sulla poesia, il silenzio mistico, l'azione politica e la pratica amorosa.Il secondo testo che commenteremo dopo quello di Augusto sarà un saggio di Isaia Berlin sulle idee politiche del ventesimo secolo, proposto da Gianni Rigamonti e opportunamente selezionato dallo stesso da un ponderoso volume dell'autore che, se ricordate, l'anno scorso abbiamo rischiato di doverci sorbire tutto intero. Il terzo testo sarà le operette morali di Leopardi, più volte evocato e finalmente scelto all'unanimità
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Martedì sera due ottobre presso il mio studio (Via Resuttana n. 352, angolo Via De Gasperi, alle 20,30 per chi mangia con noi e alle 21 per gli altri) esordiremo con una presentazione del suo libro da parte di Augusto e con le prime nostre riflessioni. Per il momento sarà sufficiente leggere l'introduzione e qualche pagina iniziale.
Ciao Pietro


* Carissimi,
qualche precisazione sulla tempestiva comunicazione di Peter, nostro Mentore e nostro Mecenate e nostro Pigmalione e nostro Orazio (fustigatore di costumi per mezzo di risate):

* il compito di introdurre il mio libretto se l'è generosamente assunto Armando Caccamo (così posso sentire, dalla viva voce di un non-filosofo verace, i commenti più spietati, prima di partire per l'America latina il 7 ottobre);
* la rubrica telefonica andrebbe corretta (Adriana Saieva, tanto per dirne una a caso, è ormai da tempo adriana.saieva@alice.it) e integrata (con gli indirizzi di quelle persone che in queste settimane hanno manifestato interesse a partecipare: Guido Rizzo Cavadi, Alessandro, Marcella etc.).
A presto.
Augusto