giovedì 16 ottobre 2008

Un Crudele Esperimento - II

Siamo nel 2650 d.c., in Giappone. Da alcuni anni è divenuto normale produrre nuove specie viventi, in sostituzione delle vecchie. La modifica sostanziale di quelle esistenti si era già consolidata verso la metà del 2300.
Ogni volta che si producono nuovi umanoidi però, è sempre emozionante come la prima volta.In questo caso, ai nuovi nati si deve chiedere infatti se vogliono continuare la loro esistenza e meno, dichiarando quindi la loro intenzione di riprodurre e proseguire nel tempo la nuova specie.

È il 25 settembre, e da mesi nel nuovo laboratorio situato in un luogo segreto e protetto dell’isola di Hokkaido, si sta lavorando ad un megaprogetto, attraverso il quale sarà possibile creare una specie di nuovi Trans-Umani che abbiano alcune fondamentali caratteristiche, tipiche delle altre specie animali inventate in laboratorio nei 200 anni precedenti. Una di queste è il “dono dell’instancabilità”, che fa leva su una riserva di forza fisica e presenza mentale in grado di auto rinnovarsi in pochi minuti.

I primi esperimenti, come ricorda il direttore del laboratorio, Hyoshiro Makoto, avevano puntato sulle capacità artistiche ed intellettive; egli stesso poteva dirsi fieramente figlio di questi esperimenti, essendo stato generato da un padre ibridato con seme “AAB- kk3450” e da una madre di tipo “6852 FFG 835”, cioè quelli riconosciuti come tra i migliori selezionati fino a quel momento. Le caratteristiche di Hyoshiro sono stupefacenti, la sua capacità di comprensione e sintesi istantanea di problemi complessi, quasi ineguagliabile. La sua sensibilità umana ed affettiva non è da meno, essendo controllabile attraverso una serie di bioapparecchiature microscopiche poste vicino alle mani. I meccanismi di controllo sono stati applicati in modo sottocutaneo, e soltanto lui può attivarli, riconoscendo nel proprio codice genetico la password di accesso per cambiare il proprio stato.

A Hyoshiro basta sfiorarsi i polsi o gli avambracci dove lui sa, per cambiare in brevissimo tempo il proprio stato intimo, comunicativo o di percezione. Così, se è arrabbiato, gli basterà fare dei movimenti non solo per calmarsi, ma proprio per dimenticare e superare la sua condizione istantanea, rimettendosi in sesto. Se vuole essere più attento ed affettuoso verso i propri cari, gli basterà compiere intenzionalmente un determinato gesto, poiché le microghiandole di cui è dotato, metteranno in circolo sanguigno le sostanze necessarie, appositamente studiate per quell’effetto.
Hyoshiro ricorda ancora, quasi sorridendo, quando gli umani di alcuni secoli prima andavano nelle farmacie ad imbottirsi di sostanze velenose e tossiche, pur di togliersi un banale mal di testa.
Queste cose adesso le si guarda solo negli spettacoli comici, o nei remix dell’epoca. Però, doveva essere carino, trovarsi lì. Gli umani del 2650 hanno superato qualsiasi condizione di malattia, e sono padroni del loro destino. Decidono di nascere, di restare fin che vogliono e, quando è il momento giusto, anche di morire, concedendosi una pausa di relax sufficientemente lunga prima di riprendere la propria missione sulla Terra con un trasferimento bio-genetico. La consapevolezza, nel trasferimento della propria coscienza individuale, è assicurata. Ogni volta che le esperienze personali devono essere trasferite su un altro corpo, vengono prelevati tutti i cloni genetici e di memoria dell’individuo che, come si sa, non appartengono solo al cervello, ma a tutte le cellule del corpo. Esistono potenti elaboratori bio-tecnici, sovralimentati al plasma di tungsteno ed iridio, in grado di svolgere questa complessa operazione di sintesi, compressione e riduzione all’essenza, delle singole esperienze. Naturalmente è l’individuo che sceglie quali esperienze vorrà ricordare e quali no. Poi il tutto viene conservato in una banca dell’informazione androide mondiale, che possiede le complete garanzie di stoccaggio e controllo delle informazioni vitali. L’individuo sceglie di interrompere la propria vita su quel corpo quando lo desidera, programmando la propria rinascita in un altro luogo e in un tempo prestabilito, scegliendo perfino una coppia di genitori consenzienti, che si ritroveranno grazie ad un complesso appuntamento.

Grazie a questo sistema, pochi hanno scelto di non rivivere più, essendo disincantati e stanchi dell’esistenza. Se avessero voluto, avrebbero anche potuto scegliere di percepire l’esistenza in modo totalmente diverso, con gioia, amore, collegamento esteso agli altri esseri viventi, essendo queste percezioni totalmente controllate dalle sostanze cellulari e plasmatiche in circolo. Eppure essi hanno deciso di terminarsi, e questo per fortuna non è più un problema morale o giuridico, essendo eticamente riconosciuto e delegato all’individuo stesso il proprio diritto alla vita, ma anche a quello della morte e dell’annullamento.

I problemi filosofici degli individui sono stati sciolti, avendo essi la possibilità di ricordare gli stati di premorte e post-morte, così come le esperienze vissute nelle fasi intermedie tra una esistenza e l’altra. Le persone conoscono ed arbitrano il proprio destino in modo totale, nella certezza di porre in essere il desiderio profondo di un creatore supremo, che essi non ricordano di aver mai visto, ma la cui presenza è avvertita a livello subliminale in modo pressoché continuo. Ognuno si sente parte di un Tutto in modo chiaro, e questo Tutto viene spesso indicato metaforicamente come “il Grande Amore”. Così, esistono una serie di storielle e barzellette che giocano sull’equivoco del “mio grande amore”, utilizzate ad esempio quando un ragazzo vorrebbe per la prima volta dichiarare il proprio interesse verso una ragazza, e magari non trova il coraggio di farlo.

In questo mondo la riproduzione è naturale, ma selezionata. Ogni particolare del proprio futuro, e di quello dei figli è programmato dall’individuo non in senso casuale, ma in modo saggio, attento ed amorevole. Questo accade perché gli umani hanno imparato a fidarsi completamente gli uni degli altri, e quindi ciascuno accoglie ed elabora, in modo onesto e privo di pregiudizi, migliaia di consigli altrui, prima di decidere.

Può sembrare paradossale, ma questa civiltà è frutto di un crudele esperimento.

Infatti, si è sviluppata in un piano esistenziale diverso, in un mondo parallelo ove i nazisti avevano vinto la seconda guerra mondiale. Non ve ne era stata una terza, perché per oltre un secolo e mezzo il mondo dovette marciare in modo monotematico, ma non monoteistico. Già verso la fine del nel 2100 si avvertirono i primi cedimenti governativi, i quali indicavano chiaramente che l’esperienza del nazismo, in quanto forma autoritaria e suicida verso alcune razze, era finita. Al tramonto dell’Autorità assoluta, gli esperimenti nel Deserto del Sahara avevano prodotto una razza superiore, in grado di uscire dalla prigionia e prendere il potere, capovolgendo la situazione mondiale in modo relativamente più lento. Forme di inquinamento barbarico non avevano avuto modo di esistere, così come l’energia nucleare non fu mai impiegata a scopi bellici, e neanche tanto a scopi civili, non essendo quel mondo affamato di energia da devolvere agli sprechi.

E soprattutto, essendo l’uomo già da molto tempo privato del dogma filosofico–teologico, ed avendo superato quello politico-sociale post-nazista, poté nei secoli successivi scegliere gli scopi e gli impieghi della tecnologia. Avendo gli umani imparato sulla propria pelle cosa significa morte, distruzione, abbandono, isolamento, genocidio, discriminazione, ma anche e soprattutto egoismo, autocrazia o prigionia, nei secoli successivi essi evitarono gli errori fatti in precedenza. Inoltre, essendo stata la cultura precedente in gran parte perduta, e gli antichi libri bruciati, ne fu creata una totalmente nuova, non meno avvincente ed interessante. I classici non influenzarono le menti, dimostrando che il vuoto genera libertà, ove vi è intelligenza. Il ferro invece genera ruggine e l’ossido corrode, lasciando scheletri che nessuno ha il coraggio di togliere.

Così, nel settembre del 2650, Hyoshiro Makoto si appresta a creare nuovi umanoidi in grado di non stancarsi. Egli sa, come tutti sanno, che di fronte alla possibilità di autodeterminarsi non ha molto senso parlare di anima o di corpo, ma solo di possibili ed infinite sfaccettature dell’esistenza. Entrare ed uscire dalla materia per l’uomo è divenuto naturale, ed anche per tutte gli esseri da lui creati.
Forse un giorno anche Hyoshiro, divenuto ormai vecchio, si interrogherà su un mistero, chiedendosi perché queste possibilità, appena pochi secoli prima, non esistevano. Si chiederà perché la gente soffriva, si ammalava e poi moriva, anche se ovunque nel mondo le religioni confortavano i moribondi e gli ospedali curavano gli ammalati, nel lusso come nella fatiscenza.

Un dubbio sfiorerà allora la sua mente, e sarà la prima volta che ciò sia mai accaduto per lui. Alla penombra della lampada laser blu, poggiata sul tavolo di vetro-titanio, così trasparente da sembrare impalpabile, le sue mani toccheranno la fronte pensierosa e gli occhi saranno chiusi, assorti in questo immenso mistero. Egli avrà una visione, e sognerà che un giorno lontano del tempo passato un dio cattivo aveva privato l’uomo della sua libertà, assegnandogli una serie di destini, tutti apparentemente diversi ma in realtà tutti monotoni.

Sognerà il destino dei manichini, uomini riprodotti incontrollatamente da sé stessi, a partire da un umanoide-prototipo in gran parte lobotomizzato. Così come la specie che lui incarna adesso, non rappresenta più quei manichini, forse intuirà che, a suo tempo, una “nuova” specie umana fu introdotta artificialmente nel pianeta, con caratteri e scopi molto distruttivi, e con una serie di parti mancanti o mal funzionanti, in modo da accrescerne spaventosamente le potenzialità deleterie.

Ma, non riuscendo ad immaginare chi e come abbia mai potuto concepire e realizzare qualcosa di così crudele, scaccerà dalla sua mente questo pensiero, con il suo solito gesto che serve ad annullare le tristezze ed i pensieri negativi. Allora troverà pace, ed il suo corpo, ormai stanco, deciderà di andare a letto. Forse in quel momento comincerà anche a pensare che, essendo all’apice della sua splendente vita, è anche giunto il momento di morire saggiamente, e di lasciare il suo compito ad uno dei tanti giovani collaboratori di cui egli è fiero. E, per darsi pace ed un pizzico di sano ideale, tornerà a ricordare il millenario Impero del Sol Levante, con le infinite schiere dei valorosi che diedero la vita per un ideale più alto, per un mondo migliore. E cancellerà dalla mente il pensiero dei nazisti, che furono solo dei temporanei alleati. Ed i suoi occhi brilleranno, per la commozione che quel sentimento fantastico avrà suscitato in lui. Con emozione vibrante, ricorderà l'anziano Maestro 会気道 quando gli aveva detto: "Sarai libero di combattere solo quando non sarà la tua mano a tenere il bastone. Ma il bastone la tua mano".

E' arrivato il momento di salutare Hyoshiro. Lo lasciamo mentre ancora egli non sa, non ha ancora concepito tutto questo. Lo lasciamo libero di continuare quegli esperimenti che egli conduce nella certezza etica che questi faranno evolvere la specie umana di quel pianeta Terra.
Un pianeta Terra-2, nato in una realtà parallela dove i nazisti avevano vinto, ma poi erano passati come il Tempo e, lentamente, erano stati sepolti, senza la necessità di alcuna distruzione ulteriore.