sabato 16 febbraio 2008

il neutrino, l'uomo e l'Universo


Grazie a Giovanni perché quando lo leggo parlare di scienza mi fa volare alto come quando ascolto o leggo di filosofia o di arte. Poi però, soprattutto leggendo o ascoltando di scienza e filosofia, penso che il pensiero umano è affetto dalla sindrome della “prospettiva” o del “punto di vista”. Immaginiamo infatti che un neutrino fosse dotato di ragione umana e, attraversando una montagna non essendo “disturbato” da nulla, pensasse di viaggiare in un spazio infinito più vuoto che pieno e ipotizzasse di “stringhe”, di “frattali” e di “caos” senza potersi accorgere che invece sta attraversando una struttura fatta di leggi fisico-chimiche ben precise.
La conclusione, almeno la mia, è che solo l’accettazione del Mistero sarebbe a noi concessa accompagnata da un inevitabile atto di rinuncia o di fiducia che presupponesse solo un Progetto, un Senso dell’essere e/o del divenire per noi impossibile da conoscere. Conforto solo: l’irrazionale che è in noi.

“………..così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.”