Certamente ieri sera abbiamo discusso. Non c'è dubbbio, si potrebbe sostenere che era solo un sogno, che non c'eravamo. O che eravamo lì e nello stesso tempo da un'altra parte. Che, insomma, il vecchioAri(stotele), con il suo principio di noncontraddizione è roba
per coloro
che oggettivano
tutto, che si
chiudono la porta alle sorprese, alla creatività che scorre, dentro di
noi, con un'infinita di
contraddizioni comunicative, non verbali e persino logiche. Il muro
che Alberto
avrà trovato
all'uscita (a sinistra o a destra?) era reale o si poteva attraversare con l'auto?
Chissà. Alberto,
se
è
arrivato integro a casa, (se leggi è ormai inutile che ti tocchi), ci racconterà
come ha affrontato la cosa. O forse non ci dirà niente. Il muro era lì in quel
momento o dall'altra parte della strada? Quesito senza soluzione, anche per chi ha
bevuto ieri sera solo coca cola. A proposito. Sul tavolo c'erano cose da bere o soltanto il realismo senza inventiva di chi aveva sete o pensava di sentire questo bisogno le ha viste?
Mi sembra di poter dire che è proprio il principio di
noncontraddizione che ci consente di
vivere con
serenità la nostra dimensione di libertà, ancorati come siamo,
vorrei
dire piantati, che lo vogliamo ammettere o no, alle radici della quotidianità
che è una garanzia,
non banale ma profonda, per il nostro vivere e per il nostro filosofare.
per coloro
che oggettivano
tutto, che si
chiudono la porta alle sorprese, alla creatività che scorre, dentro di
noi, con un'infinita di
contraddizioni comunicative, non verbali e persino logiche. Il muro
che Alberto
avrà trovato
all'uscita (a sinistra o a destra?) era reale o si poteva attraversare con l'auto?
Chissà. Alberto,
se
è
arrivato integro a casa, (se leggi è ormai inutile che ti tocchi), ci racconterà
come ha affrontato la cosa. O forse non ci dirà niente. Il muro era lì in quel
momento o dall'altra parte della strada? Quesito senza soluzione, anche per chi ha
bevuto ieri sera solo coca cola. A proposito. Sul tavolo c'erano cose da bere o soltanto il realismo senza inventiva di chi aveva sete o pensava di sentire questo bisogno le ha viste?
Mi sembra di poter dire che è proprio il principio di
noncontraddizione che ci consente di
vivere con
serenità la nostra dimensione di libertà, ancorati come siamo,
vorrei
dire piantati, che lo vogliamo ammettere o no, alle radici della quotidianità
che è una garanzia,
non banale ma profonda, per il nostro vivere e per il nostro filosofare.