lunedì 26 maggio 2008

Ordine e Caos


Cari cenacolanti
Martedì commenteremo il quinto capitolo (Salvezza dell'anima) del libro di Mancuso. Spero che il caldo non vi scoraggi e che ci sia anche Donatella Ragusa, magari in geens se vuole (per chi non c'era, mi riferisco al suo anarchico bisogno di non seguire - per il momento - le regole del gruppo).
La volta scorsa, dopo un'acuta ed incomprensibile riflessione di Simonetta sul testo di Mancuso, il nostro bersaglio è stato Dio che, non avendo fatto i conti con Alberto Spatola, pensava ingenualmente di sottrarsi alle inevitabile critiche per le sofferenze dei giusti e degli innocenti facendosi scudo dell'impersonale Principio Ordinatore alla cui cecità - anche nella prospettiva suggerita da Mancuso - sarebbe imputabile tutto il male del mondo.
Ed in effetti, non per prendersela sempre con i poteri forti che manovrano dietro le quinte, ma non può piacerci il modo poco trasparente con cui Dio cerca di mascherare le proprie respondabilità: se proprio il male è, nel progetto divino, indispensabile all'evoluzione del mondo, uno si aspetterebbe che Dio abbia almeno il coraggio di metterci la faccia, invece di fare esporre solo il Princio Ordinatore a cui fa fare tutto il lavoro sporco.
Apprezzabile, infine, il contributo di Camillo che ha cercato di giustificare le difficoltà in cui si muove il Principio Ordinatore in un Universo dominato dal secondo principio della termidonamica, ossia dalla legge dell'Entropia, secondo cui la tendenza costante è, ovunque (e sopratutto sulla mia scrivania) all'aumento del disordine.
A domani
Pietro Spalla