giovedì 13 marzo 2008

Lo scisma sommerso

Cari Cenacolanti
Marcella mi ha chiesto notizie sull'incontro di Sabato con Mancuso, l'autore del libro: l'Anima ed il suo destino" . Metto in comune la risposta, ne parleremo meglio nella cenetta di Martedì 18 marzo (prepariamoci sul primo capitolo).
Nel blog trovate un commento di Armando, da me sponsorizzato, che sottolinea l'aggressività e la scortesia di alcuni interventi dal pubblico (specie quelli dei "cattolicil ortodossi", ma anche i Valdesi erano molto incazzati).
Tra i relatori, il fisico-teologo Briguglia ed il sacerdote-teologo Naro, che pure sono stati più diplomatici, hannno fatto intravedere lo stesso il loro fastidio per le tesi eretiche di Mancuso (secondo cui l'anima viene "dal basso", dalla materia e solo indirettamente da Dio).
Le domande delll'altro relatore, il nostro Augusto, che evidentemente non aveva recinti da difendere, sono state invece costruttive ed interessanti: come fa, ha chiesto per esempio a Mancuso, a definirsi cattolico se non riconosce l'autorità del magistero e i dogmi tradizionali? Per me cattolico vuol dire Universale, ha risposto Mancuso, e parlare di cattolicesimo romano è una contraddizione in termini.
L'intervento di Augusto è stato molto stimolante e Mancuso si è complimentato con lui, tanto che quelli delle cene presenti eravamo orgogliosi come se si fosse complimentato anche con noi. Augusto, a sua volta, ha fatto i complimenti a Mancuso perchè ha avuto il coragggio di fare emergere "lo scisma sommerso" di cui parla un famoso testo di qualche anno fa: i cattolici non si riconoscono più nelle vecchie posiziioni della chiesa e non si affidano troppo all'autorità del Magistero ma, in pratica, agiscono e credono secondo coscienza e ragione anche in contrato con l'insegnamento ufficiale: perchè non si parla di questo scisma di massa?
Dal pubblico il nostro Gianni Rigamonti ha contestato la priorità che Mancuso affida all'energia rispetto alla materia, rivendicando la letterallità dellla formula di "equivalenza" materia-energia di Einstein ed una concezione che potrei dire "operaia" dell'energia, come forza che si limita a compiere il poco nobile lavoro di spostare masse, cosa molto meno suggestiva del lavoro che, invece, fa fare all'energia Mancuso.
Il Prof. Savagnone ha contestato che l'anima (o la forma?) per Aristotele cui Mancuso dice di richiamarsi, non viene dal basso ma "precede" ed "informa" la materia.
Il mio amico Fabio Calabrese ha invitato Mancuso a non considerare definitive le acquisizioni della scienza ed a riconoscere che le sue ricostruzioni teologico-filosofiche poggiano su un terreno non troppo stabile.
Preferisco tacere degli interventi più violenti.
Alla fine Mancuso ha chiesto scusa per avere scritto il libro.
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P.S.: Mancuso nel suo libro riconosce il tributo che per le sue idee deve a Bergson (quello dell'Evoluzione Creatrice) ed a Teilhard de Charden (un prete che ha avuto qualche problema con le autorità ecclesiastiche).
Augusto mi ha confidato, in segreto, che Mancuso non sa di essere un Hegeliano. Dal tono in cui me l'ha sussurrato ho capito che è una una cosa molto brutta. Ci spiegherà meglio martedì.
A martedì sera, ore 20 e trenta per chi cena, ore 21 per gli altri
Pietro

1 commento:

alberto.spatola ha detto...

secondo me Mancuso non è hegeliano , ma animista