mercoledì 23 gennaio 2008

volevo solo commentare l'intervento di Alberto Biuso ma dato che ieri alla "cenetta" non si è parlato d'altro, il commento diventa un intervento:
come si farebbe a capire ed amare la musica del sax di Charlie Parker o la voce di Billie Holiday senza conoscerne la biografia tormentata e ribelle?! io penso che la nostra "anima" e la nostra capacità razionale sono figlie di un "unicum" fatto di energia e di materia inscindibile, vale a dire: della "persona" che siamo. Credo sia quanto meno azione monca voler distillare il prodotto del pensiero di un artista senza conoscerne la vita (con le sue miserie), come elemento valutativo dello stesso. Il soffio della creazione nel tempo o nell'eterno presente non è forse unico? Il guaio è che siamo condizionati da coloro che hanno valutato un'opera prima di noi dando pesi diversi ai vari aspetti, materiali e non, dell'artista (pesi determinati dal tempo e dalla cultura in cui avviene la valutazione).