giovedì 24 gennaio 2008

fermate obbligatorie e fermate a richiesta

Leggere il post di Pietro, ma anche dei due Alberti , di Francesco e Donatella, mi richiama a rientrare nei ranghi e assaporare i contenuti delle operette di Leopardi con l’approccio di godersi l’opera di un genio con i suoi pensieri sublimi ma anche di un uomo con tutta la sua “umanità” . Il passo della prima operetta riportato da Pietro, mi ha richiamato quanto ho scritto (perdonatemi l’auto-citazione) molti anni fa:
“Fermarsi neutrali, quando la vita non lo impone, quando il lutto non c’è e il bivio è lontano. Fermarsi, per far muovere libero il pensiero.”
Ci sono nella vita “fermate obbligatorie” che ci fanno (o almeno tentano di farci) volare alto, ma quanto valgono di più le “fermate a richiesta”! quelle che ognuno di noi dovrebbe fare per libera scelta”, per esigenze artistiche, culturali e/o spirituali, cioè quelle di cui gli spiriti (come Leopardi) si sono nutriti, si nutrono e si nutriranno come indispensabile alimento per sé e per tutta l’umanità.
Armando

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