lunedì 26 novembre 2007

I Pizzini di Dio


Cari amici, martedì 13 novembre abbiamo concluso il commento al libro di Augusto Cavadi "E per passione la filosofia" che ci ha dato importanti spunti di riflessione e che avrebbe meritato più tempo per svilupparli tutti.
Ad Anna Pensato il filosofo ideale descritto da Augusto in un passo del libro ha ricordato il poeta Gibran e la sua ricerca dell’equilibrio tra giudizio ed impulso all’azione, che è poi il tema del Fedro di Platone con la splendida metafora del carro in balia di due cavalli, che rappresentano la passione e la ragione.
La sig.ra Carla ha poi efficacemente fatto notare come nella nostra ricerca non siamo liberi, perché condizionati da retaggi culturali e religiosi che risalgono all’infanzia.
Il confronto si è subito acceso sul quinto capitolo del libro: "del Mondo, dunque di Dio" nel quale Augusto dà sinteticamente conto delle risposte della Filosofia al problema dell’Essere e di Dio. Augusto arriva, dopo un avvincente percorso, ad una propria prospettiva che declina in questo modo: ciò che esiste è contingente; presuppone, quindi, un essere necessario da cui derivano senso ed esistenza; questo essere necessario e trascendente è Dio.
Ma di fronte alla nostra legittima curiosità di conoscere l’identità di questo Dio, Augusto allude, accenna, mostra di sapere qualcosa ma si ferma lì: "se mi piace un film - si giustitifica - me lo godo anche se non so chi è il regista" Poi spiega: "La ragione ci dice che c’è una trascendenza, qualcosa da cui tutto ha avuto origine e che tutto sostiene. Il mio non è un atteggiamento fideistico: al contrario, ci vuole molta più fede a credere che tutto si è autocreato casualmente, che l'universo ha prodotto un essere cosciente come l’uomo senza saperlo, senza che ci sia un logos, una razionalità trascendente alla base di tutto..."
E glissando sulla domanda: "di Chi stai parlando?" , con linguaggio tra l’ispirato e l’ambiguo continua: "Beati i semplici che colgono l'essenza delle cose….. " E quali sono queste cose essenziali?" l’abbiamo incalzato, ma Augusto sembrava godere a lasciarci nell’incertezza proprio quando, grazie a lui, eravamo ad un passo dalla Verità. Taceva, come se il suo silenzio alludesse a verità ultime che stava a noi decifrare.
Alla fine, spazientito dallo stile ZEN di Augusto, Francesco Palazzo lo ha stretto al muro prima con un generico: " per me è in malafede chi conosce cose essenziali e ne tace" per passare, poi, ad un sorprendete attacco frontale:
Francesco: "Augusto, tu la sai più lunga di quanto non vuoi farci intendere, siamo stanchi di allusioni e mezze verità, vogliamo discorsi chiari, che ci aiutino a identificare il Super Capo dei Capi, l’ autore di tutte le cose: lo hai visto? Conosci il suo vero volto? "
Augusto: "Tu l’hai detto!"
Francesco:"Allora dicci chi è"
Augusto, schernendosi: "Forse di Lui posso dire solo quello che non è, come insegna la teologia negativa."
Francesco: "Quella non è teologia ma reticenza ed omertà. E’ vigliaccheria bella e buona! Chi sa deve avere il coraggio della denuncia. Ed i fiancheggiatori come te devono parlare. Dove lo hai incontrato? Era solo?"
Augusto: "Era uno e trino insieme"
Francesco: "Non fare il gioco delle tre carte con noi, dicci chi è, dove si nasconde, tanto siamo sulle sue tracce, prima o poi lo scoveremo "
Augusto (sarcastico): "non vi sarà difficile, dicono che è dappertutto!" Poi, facendosi serio: "In verità i panteisti vi depistano, quelli sono capaci di farvi credere che è anche dentro di voi Ma non è mica un virus, anche se effettivamente si attacca alle cose vive… ma voi, perché Lo cercate, cos’ha fatto di male?"
Francesco: "Ha fatto il mondo, ti pare poco? E adesso deve dirci perché"
Augusto: "Forse gli è sfuggito di mano …"
Francesco: "Non cercare di sminuire le Sue responsabilità, ha fatto tutto intenzionalmente e con premeditazione, ha mirato al mondo, ad altezza d’uomo!"
Augusto: "il tuo è solo creazionismo antropocentrico!"
Francesco: "Chiamalo come vuoi, ma solo a noi uomini di questa storia interessa qualcosa. E tu devi dirci tutto quello che sai"
Augusto: "va bene – concede - forse posso dirvi qualcosa, ma con una parabola....del resto di Lui si può parlare solo per metafore, nel linguaggio dei poeti e dei bambini. Per questo Vi racconterò una storia vera, che ho saputo da Adriana. Un bambino, ai primi giorni di scuola, aveva appena cominciato a prendere confidenza con matite, quaderni e insegnanti quando, una mattina, la direttrice entra in classe e annunzia: adesso arriva la vostra maestra. E il bimbo chiede: quale, quella a righe o quella a quadretti? Questa la storia. Ebbene: Dio è sia a righe che a quadretti"!
Fuori dallo studio io ed Anna, con la scusa che siamo suoi compari, abbiamo cercato di saperne di più, ma Augusto si è allontanato lasciandoci un sorriso enigmatico. Solo dopo ci siamo accorti che aveva perso un pizzino, in cui era scritto: " la Musica è una vibrazione in cerca di chi, dotato di un appropriato apparato auditivo collegato al cervello, sia in grado di ascoltarla e di percepirne l’armonia. Se non incontra nessuno, se tutti siamo sordi, resta solo un’inutile vibrazione persa nello spazio, che non esiste come musica. Allo stesso modo Dio, come la musica e l’armonia, non ha un’esistenza oggettiva ma solo latente, possibile. Se non siamo in grado di percepirLo con i nostri sensi spirituali, se non ci sono un incontro ed una relazione, Dio rimane in un regno incantato, in letargo, in attesa di un risveglio che non dipende da Lui. Altro che l’onnipotenza di cui cianciano i teologi, la Sua esistenza è più precaria di quella di un direttore d’orchestra CO.CO.CO alla disperata ricerca di un nuovo contratto a progetto che solo noi possiamo dargli.!"
Martedì inizieremo a commentare il brano di Isaiah Berlin: le idee politiche del ventesimo secolo. Gianni ci guiderà con un’appropriata introduzione.
Vi lascio con alcune citazioni
Pietro
- Vi benedica il Signore e Vi protegga. Sappia che, se Vi posso essere utile, con il volere di Dio sono a sua completa disposizione. (da un pizzino di Bernardo Provenzano).
- Dio creò l'uomo alla fine, quando era già stanco. Questo spiega molto. Mark Twain
- Il volto di Dio Padre potrebbe essere nient'altro che il nostro, quello di ognuno di noi (Meister Eckart)
- E Dio creò Adamo dal fango, lo creò a sua immagine e somiglianza e poi gli sputò. E Adamo disse "cominciamo bene!" Giobe Covatta

3 commenti:

Francesco Palazzo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Francesco Palazzo ha detto...

Prima o poi dobbiamo convincere qualche editore a pubblicare queste splendide circolari di Pietro, compresi i commenti e i vari interventi presenti nel blog. Anzi, potremmo finanziare noi la stampa.
Per quanto riguarda il mio dialogo con Augusto è riportato in maniera perfetta. Mi sono già intimamante convinto di aver pronunciato tutte quelle frasi.

Francesco Vitale ha detto...

Concordo con Francesco Palazzo alla opportunità di pubblicare una antologia delle circolari di Pietro. Sarebbe meglio delle Leggi di Murphy. Anche quest'ultima è all'altezza delle precedenti ! complimenti e saluti a tutti