sabato 12 gennaio 2008

Se Silvia fosse stata meno fuggitiva.....


Questo blog è interessante e permette il confluire di visioni anche molto diverse di fatti, idee , e persone. Forse dovrebbe essere un po più centrato sul tema delle "cenette filosofiche ", ma certamente è un buon agorà per discutere e dialogare. Su Leopardi, per esempio , si sono espressi, in modo molto diverso, alcuni amici cenacolanti. Non riesco a vedere il Poeta dell'Infinito come un viziato. Semmai lo vedo come un infelice , che ha fatto della propria infelicità la radice della propria ispirazione poetica , e la trama sottile della propria visione filosofica , espressa nelle operette. Ma L. resta indiscutibilmente grande, in quanto la grandezza delle sue opere non è data dalla grandezza della sua personale infelicità, ma dalla capacità artistica con cui ha espresso tale infelicità. Quello dell'infelicità è un tema che può essere condiviso facilmente da qualunque essere umano , almeno in alcuni momenti della vita, e ciò rende Leopardi universale e particolarmente caro a chi condivide tale angolatura esistenziale. In particolare Leopardi è il poeta dell'età adolescenziale , età in cui più spesso ci si confronta con alcuni motivi di sofferenza esistenziale ( solitudine , dismorfofobie , delusioni , ricerca dei perchè dell'esistenza, etc etc. ). E' facile immaginare ( l'ho detto anche durante la cenetta ) che un diverso atteggiamento di Silvia (per esempio) , più compiacente e disponibile, meno "fuggitiva " rispetto al poeta , avrebbe regalato a Giacomo alcuni momenti di estasi corporea , ed avrebbe, forse , privato tutti noi di una poesia molto bella. Il nocciolo dell'ispirazione poetica e filosofica del Recanatese ha a che fare, è inutile negarlo , con le sue note vicende biografiche e familiari, e questo giudizio non vuole essere affatto riduttivo rispetto alla qualità eccezionale della sua produzione, che resta valida e mirabile al di là della stessa biografia. Grande dunque Leopardi , ma infelice. Forse diventato Poeta e Filosofo per una donna che era si ridente , ma troppo fuggitiva

1 commento:

armando caccamo ha detto...

Sono d'accordo con Alberto. Io penso che noi dopotutto siamo il prodotto di tutte le relazioni che abbiamo avuto (prima di tutto la relazione con noi stessi) e quindi delle percezioni che noi abbiamo dei comportamenti altrui che a loro volta sono condizionati dalle percezioni che noi stimoliamo negli altri. Leopardi in un altro contesto di vita chi sarebbe stato?? ......ma sto dicendo cose ovvie .......scusate.....